Escursione conoscitiva su un percorso faticoso che in alcuni tratti si è dimostrato impervio. Pareti verticali, panorami che spingono lo sguardo fino al Vesuvio e precipizi mozzafiato accompagnano l’escursionista in questo intenso e faticoso viaggio. Si giunge sul Monte della Nuda a 1704 m slm dopo aver attraversato un tratto di via ferrata che porta al valico Medoro a 1450 m slm, tra i monti Pizzuto e il colle Medoro. La Nuda, seconda cima più alta degli Alburni, forse sottovalutata perché seconda, ci ha invece sorpresi. E’ l’opposto del Panormo, non ci arrivi agevolmente perché ha pendenze anche del 35%, in cima non si ha molto spazio per il bivacco e non ci si può mai distrarre. La Nuda inoltre è un punto di vista privilegiato che permette di osservare, guardando nella stessa direzione, Il Monte Panormo e il Monte Urto. In particolare dalla Nuda e con un modesto binocolo si può osservare in tutta la sua maestosità la Grotta del Ciclope sotto la cima del Monte Urto. Per il ritorno abbiamo scelto di non seguire il sentiero CAI e raggiunta la Grava della Strettina abbiamo puntato verso Campo D’Amore, da qui, seguendo un leggero e comodo sentiero ben segnalato, abbiamo chiuso il nostro anello.