(Riporto il mio articolo pubblicato su “Il Corriere a sud di Salerno” sett-ott 2011)
Il primo tesoro degli Alburni
Un titolo metaforico, ma solo in parte, per introdurvi l’argomento GEOCACHING. Nelle pagine di questo prezioso periodico spesso leggo articoli che s’innalzano come inni a decantare i nostri monti e le gesta di persone ormai passate oltre, uomini che hanno fatto la storia dei nostri luoghi. Tante volte, voci isolate, incitano il cittadino alburnino a riappropriarsi del passato e ad investire con coraggio nel nostro territorio e molte volte ahimè sento rispondere che qui non conviene perché i nostri sono paesi destinati a finire. Ironia della sorte è che sappiamo di possedere un territorio con enormi potenzialità, ricco dal punto di vista naturalistico e umano. E non è retorica. Queste considerazioni che ogni tanto tornano alla mente, qualche mese fa mi portarono a riflettere su cosa avrei potuto fare io per gli Alburni. Io che di tempo libero ne ho meno che zero. Io, super impegnato come molti ormai, in tante faccende che mi allontanano dal mio tempo. Quale contributo tangibile potevo dare per aiutare i miei luoghi a non essere dimenticati? La soluzione mi è sembrata tanto banale quanto scontata. Io dovevo fare ben poco, la parte migliore la fa da sempre l’Alburno con la “bellezza serena delle nostre terre ubertose” come scriveva Teresa Vecchi nel primo numero di quest’anno de Il Corriere. Quanto già si fa per i nostri monti non basta, bisogna sponsorizzarli di più e meglio e ognuno di noi nel suo piccolo ha il dovere di farlo. Quale modo migliore, quindi, di presentare gli Alburni a quelle persone che amano il trekking, l’hiking, che amano la natura, l’avventura e che amano passeggiare? Fu allora che mi ricordai di questo gioco che si chiama geocaching, che si può tradurre come “caccia al tesoro” . Gioco affollatissimo a cui partecipano molte migliaia di persone di tutto il mondo, di cercatori di tesori come me, meglio detti “geocacher”. Un gioco, semplice, economico e appassionante, che consiste nel nascondere in un luogo a nostra scelta del nostro pianeta una piccola scatola contenente oggetti senza valore: giocattoli, monetine, gadget, ecc. e un piccolo blocco note (logblook) per dare la possibilità a chi trova questo “tesoro” di lasciare un segno del passaggio sottoforma di firma o anche di un commento. Poi sul sito ufficiale del gioco www.geocaching.com si riportano le coordinate terresti del luogo in cui si è nascosto “il tesoro”, così da indicare la strada all’appassionato cercatore. Chi trova il tesoro, scambia un oggetto che trova nella scatola con un altro che si porta appresso, lascia una firma o un commento e rimette tutto a posto come prima per lasciare assaporare a chi verrà dopo, tutto il piacere della scoperta, della condivisione e dello “scambio di ricordi”. Non ci credereste mai, ma c’è gente pronta a partire dagli angoli più remoti del mondo per andare a firmare il vostro logblook. Per lasciarvi un segno della sua presenza e per portare in giro per il mondo un pezzo di voi. Animato quindi da questo desiderio di condivisione dell’esperienza alburnina a maggio di quest’anno io e la mia famiglia partiamo alla volta del simbolo stesso degli Alburni: l’ANTECE, qui a pochi metri dalla scultura rupestre nascondiamo il nostro tesoro, sostiamo qualche minuto per le foto di rito e per avere il tempo di raccontare ai nostri bimbi la storia di quei luoghi, uno sguardo all’orizzonte, due boccate d’aria fine e ritorniamo a casa. Nel giro di una settimana gli Alburni , l’Antece e i nostri luoghi hanno iniziato il loro viaggio nel mondo, per vie alternative, per i sentieri rupestri dei cercatori di tesori, per gli intimi percorsi dell’animo del viandante. Questa non è la fine di una storia, mi piacerebbe che fosse l’inizio di una collaborazione indirizzata alla valorizzazione degli Alburni. Mi piacerebbe poter superare i 1742 metri della cima Panormo con vette fatte di idee e di uomini laboriosi, convinti che solo insieme potremo superare i limiti fisici che ci impone madre natura. Serve il contributo di tutti e tutti dovremmo sentirci più ricchi contribuendo per gli altri. Il geocaching è uno dei tanti modi di condividere qualcosa e noi abbiamo un gran tesoro da condividere, se lo faremo avremo onorato chi ci ha preceduti e ha scommesso su di noi e forse allora saremo più liberi. A chi ama la concretezza lascio questo link www.alburnitrekking.blogspot.com, (ora sostituito con questo sito e dal gruppo facebook Alburni Trekking) uno dei tanti modi di ritrovarci al di fuori di queste pagine.